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La vita di Teresio Olivelli (1916-1945) è un percorso verso la santità, nel segno di un fortissimo impegno umano e morale. Medaglia d'oro al valore della Resistenza e Servo di Dio, per lui è in atto il processo di beatificazione. Giovane di grande intelligenza e passione umana e cristiana, formatosi nel mondo delle organizzazioni cattoliche (AC, San Vincenzo, FUCI), alunno del Collegio Ghislieri a Pavia, città dove frequentò la Facoltà di Giurisprudenza, si illuse di poter modificare il regime fascista dall'interno, dandogli un'anima di autentica giustizia umana e sociale. Durante la II guerra mondiale, volle combattere fra gli alpini sul fronte russo e visse la drammatica ritirata dell'ARMIR. Tornato in patria, chiuse i conti con il fascismo. Concepì il sogno di un'Italia «più libera, più giusta, più solidale, più "cristiana"» e vi si dedicò strenuamente, militando, nella Resistenza, fra le file delle Fiamme Verdi. Arrestato e deportato, morì in un lager nel gennaio del '45, a 29 anni, per le percosse ricevute da un Kapò che lo aveva sorpreso ad assistere un compagno malato.