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Nel centenario della morte, la mostra vuole ricordare quello che fu il più grande impegno di Alfonso Rubbiani, "il punto di partenza e quello d'arrivo del suo viaggio spirituale", il restauro della Chiesa di San Francesco che egli diresse dal 1886 fino al suo ultimo giorno, il 26 settembre 1913. L'idea, nata dalla conoscenza dei documenti conservati nella Biblioteca dei Frati Minori Conventuali, vuole dare la giusta evidenza ai materiali che costituiscono forse la più sistematica e organica raccolta di documenti relativa a uno dei cantieri di Alfonso Rubbiani. La mostra illustra inoltre l'eredità che Rubbiani ha lasciato a coloro che hanno proseguito l'opera dopo la sua scomparsa. L'evoluzione del gusto e il progressivo definirsi della regolamentazione nel campo del restauro e della conservazione sono attestati, nell'ultima sezione, dagli interventi di ricostruzione operati dal Soprintendente Alfredo Barbacci in seguito ai bombardamenti subiti dalla chiesa nel 1943 e 1944.