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Berlino come non l'abbiamo mai attraversata. Cosa c'entrano Hegel e la sua "Fenomenologia dello spirito" con gli U2? E Walter Benjamin con David Bowie? A Berlino c'è un luogo pop, eversivo, stratificato, che forse racconta questa città meglio di tutti: si chiama Zoo station. Come una famosa canzone degli U2 registrata qui dopo la caduta del Muro. Il suo testo disegna una linea immaginaria che dall'800 porta ai nostri giorni, una costellazione di intellettuali e artisti, pietre e animali, in cui Hegel dialoga con Bono Vox al Tiergarten, Benjamin passeggia con Bowie a Potsdamer Platz, Lou Reed beve whisky con Christopher Isherwood su Friedrichstrasse. C'è però anche la Zoo station di Christian F. e i "Kinder" eroinomani. C'è il Muro e la sua caduta, l'Est e l'Ovest, i nazisti e la Stasi, i tanti prima e dopo di Berlino. Bestiali. Lo Zoo è una grande metafora che racconta l'animalità di Berlino, ma anche il suo spirito. Perché tutto a Berlino fa pensare al "regno animale dello spirito". Una guida non conformista, pop-rock alla città di Berlino che mette insieme i suoi luoghi, la filosofia, la musica, l'arte, in un gioco di provocazione e umorismo.