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Il riappropriarsi di un tempo considerato lontano e che Enrico è tentato di cancellare, avviene attraverso il guardare quello che lo circonda in un modo diverso: trovando il coraggio di rientrare nella casa delle vacanze, ricordando i dialoghi con la famiglia e le situazioni che hanno lasciato un marchio, facendo conoscenza con un vicino che vive solitario nella casa a fianco e con il quale condivide un'intimità che il protagonista da tempo non riusciva più a provare. E nella difficile e dolorosa rielaborazione degli eventi, egli rivive a spezzoni la sua infanzia e adolescenza nelle situazioni che più hanno inciso sul suo passato: il rapporto tormentato con la moglie sfociato nella separazione, la malattia della madre, i non detti con il padre, ma anche la mancata accettazione di un segreto scabroso che coinvolge la sorella. In un cortocircuito di pensieri deliranti, di emozioni soffocate, di desideri inespressi, Enrico cerca di portare allo scoperto il torbido della sua sofferenza, del suo disagio. "Viaggio nel vortice" è un confronto con se stesso duro e accidentato, con i gravami che si dipanano in una lenta e faticosa ricostruzione di quanto non aveva saputo o potuto comprendere. Le parole, tanto a lungo pensate e mai dette esplodono tutte assieme, lacerando i colpevoli silenzi e aprendo finalmente la via a quell'assoluzione tanto cercata e voluta e infine forse, trovata.