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L'Hotel Colombia è stato a lungo il più prestigioso di Genova, frequentato da divi del cinema, politici, monarchi, petrolieri e sceicchi. Ormai da molti anni ha però chiuso i battenti per trasformarsi in un enorme cantiere. Proprio al suo interno vengono scoperti gli scheletri di una donna e di un bambino. Incaricato del caso è il commissario Capurro che inizia la sua indagine. A chi appartengono quei corpi, e perché sono stati uccisi e murati in una stanza d'albergo? Gli interrogativi si mescolano a versioni contraddittorie, a deposizioni che sconfinano nel paranormale, e i fantasmi arrivano a popolare anche l'inconscio degli inquirenti. Quando si giunge all'identificazione delle vittime, ecco che nella cabina della funicolare si consuma un nuovo, duplice omicidio: una mamma con il figlio piccolo. Ma lo sconcerto dilaga non appena la perizia balistica stabilisce che a uccidere oggi è stata la stessa arma di allora. A Genova la paura diventa psicosi quando trapela la notizia che l'omicida lascia sul luogo del delitto fotografie delle prime due vittime, immortalate davanti all'ingresso del Colombia. E dietro le fotografie un messaggio enigmatico: "Figli della mente". Giorgio Capurro si immerge in questo caso rovente e ne è quasi sopraffatto. La verità che si prospetta è molto più spaventosa di quanto l'opinione pubblica sospetti. Una verità che parla di lui, della sua infanzia, di persone insospettabili...