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Una serie di brutti fattacci sconvolge il Rione Monti di Roma: il più antico e popolare dei rioni dell'Urbe, ora elegante vivace quartiere à la page della Capitale postmoderna. Anche Peppe Dell'Arco, un artista di fama che è altresì un majorèngo del Rione, viene ucciso nella sua bottega-galleria di Via del Boschetto. L'intera popolazione ne è commossa e le feste di Natale e Capodanno dei bravi monticiani ne vengono turbate. Sono loro a chiamare il vecchio Marè, amico d'infanzia dell'artista assassinato, perché affianchi o piuttosto sostituisca la stanca e inconcludente indagine ufficiale del Magistrato e della Questura. Assistito dalla nipote giornalista Flavia Pasti e dal privato Marq Antoni, si calerà in una full immersion, che per lui è anche un ritorno in luoghi speciali della memoria, fra la gente antica e nuova di Madonna dei Monti. Narrato in una lingua colta e popolare, pura e meticcia, antica e vivissima, in una lingua che non occulta la realtà e le sue spaventose contraddizioni ma cerca invece di rendere possibile percepire la sostanza del mondo, questo romazo popolare - nono col commissario Marè - si presenta apertamente come una favola congetturale, o se si preferisce un groppo di favole realiste, che commuovono e appassionano, aprono alla conoscenza e divertono fino al pianto e al riso.