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Tra Mediterraneo e Tropico è un romanzo in parte autobiografico. In buona parte. La parte fantastica è comunque ambientata in luoghi che l'autore conosce bene, dopo averli frequentati più volte, per terra e per mare. Dalle coste del Nord Africa a quelle del basso Tirreno e infine alle grandi isole del mar dei Caraibi, con due lunghe soste in Romagna e in Lombardia, la storia di Gino e dei suoi antenati si dipana compiendo percorsi tortuosi lungo tutto l'arco del Mediterraneo occidentale. La brezza marina e i colori del mare influiscono in maniera determinante nei comportamenti del protagonista e di gran parte degli altri comprimari. Quasi quanto la passione, che è la vera protagonista femminile che accompagna Gino e molti altri personaggi, per l'intero arco dei quarant'anni qui descritti. Passione per l'altro sesso, per i familiari, per gli amici, per la politica, per la conoscenza, per la cultura. Passione e coinvolgimento, quindi grandi gioie e grandi dolori. Sullo sfondo, tanti fatti, piccoli e grandi che hanno segnato le coscienze di chi vi è stato spettatore. Di alcuni se ne è già perso il ricordo, nonostante allora sembrassero enormi e indimenticabili. Perdere la memoria storica è forse una delle sciagure più grandi, per i singoli individui come per le comunità di persone. Lo scenario, passato presente e futuro, a volte è deprimente e sconfortante. Per fortuna che c'è l'amore, a dare una grossa mano.