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L'esperienza di viaggio rappresenta la traccia, il filo conduttore del libro. Zaino in spalla, spesso lontano dai circuiti turistici, esclusivamente sui mezzi di trasporto locali, cibo africano e sistemazioni spesso spartane, l'autore percorre i centri principali e le regioni più remote, spingendosi verso nord nel Ferlo, all'interno, e a est fino ai confini col Mali e con la Guinea e a sud girovagando per la Casamance, bellissima e selvaggia, ma teatro di una guerra civile. Villaggi rurali, distese di baobab, il fiume Senegal, la foresta rigogliosa, il mare, ma la ragione più intima del viaggio è rappresentata dall'incontro, il bisogno di familiarizzare con i propri simili, conoscerne le passioni, gli ideali, le abitudini. E poi le genti, le tradizioni, le aspettative, il senso di solidarietà e d'amicizia, le realtà animiste e ancestrali, la medicina tradizionale. Un itinerario fisico, ma soprattutto emotivo.