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Nel 1911 esce "From Amurath to Amurath: the Near East", che nelle intenzioni dell'autrice, l'orientalista Gertrude Bell, vuole essere "un tentativo di raccontare la vita quotidiana, di dar voce a coloro che hanno ereditato un territorio in cui gli imperi sono nati, cresciuti e poi scomparsi". Tradotte per la prima volta in italiano, queste pagine di viaggio ricostruiscono un itinerario che va da Aleppo a Baghdad, passando per Kerbela e poi ancora fino a Mosul. Tra retaggi storici e nuove abitudini sociali, Gertrude Bell fotografa le dinamiche che accompagnano l'emancipazione democratica di un popolo complesso, che custodisce l'anima di questo Vicino Oriente.