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Il libro è suddiviso nelle seguenti sezioni: gli studenti e gli operai nei contesti urbani; il movimento femminista in Sardegna nella sua pluralità; i percorsi che hanno condotto all'impegno nelle istituzioni alcuni giovani presenti nelle lotte di massa di quegli anni; le esperienze, ancora poco conosciute, delle radio libere isolane e di pratiche teatrali sperimentali e innovative; una rilettura, per nulla condiscendente, tanto meno apologetica, di alcuni fenomeni sociopolitici degli anni Settanta; interventi di Riccardo Lai. Le differenze negli approcci, nella disamina e nelle conclusioni cui approdano i diversi autori testimoniano la ricchezza, la varietà e l'inventività dei movimenti. Gli scritti di questo volume contribuiscono a mettere in discussione l'etichetta "anni di piombo" da applicare indiscriminatamente a quel decennio e fanno criticamente i conti con il terrorismo e la violenza che tanto danno arrecarono anche alla spinta innovativa maturata nei contesti sociali e culturali dell'epoca.