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In questi ultimi anni il Mezzogiorno ha raggiunto il punto di crisi più alto nella storia d'Italia. I suoi mali non sono ascrivibili unicamente ad una classe politica corrotta e incapace, ma a fattori più complessi e profondi che affondano le loro radici nella crisi di legittimità dello Stato e nell'impatto del mercato globale sulle aree periferiche. Il fallimento dello sviluppo nel territorio meridionale, dove si è concentrato un flusso di trasferimenti finanziari per abitante tra i più alti del mondo, impone delle riflessioni che vanno al di là degli approcci tradizionali alla "questione meridionale". A partire dalle specificità del Mezzogiorno, il volume affronta alcune grandi tematiche del nostro tempo come il rapporto Stato-mercato, ambiente e sviluppo, modernizzazione e corruzione, in un'ottica che è ad un tempo "globale" e "locale". Il Mezzogiorno, area di frontiera e laboratorio privilegiato per l'analisi socio-economica, viene analizzato come un caso specifico all'interno delle dinamiche dell'economia-mondo e del villaggio globale.