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"Joyce Lussu vide la Sardegna per la prima volta nel settembre del '44, mentre ancora durava il conflitto europeo e Cagliari non aveva neppure iniziato a rinascere dalle sue rovine: una Sardegna, come dice Joyce, umiliata e immiserita dal fascismo e dalla guerra. Joyce girò quella Sardegna per conoscerla ma anche per farci - come ha raccontato in altre pagine - del lavoro politico: avendo occhio soprattutto al mondo delle donne, che bisognava far uscire dalle loro cucine e dal chiuso ruolo di casalinghe. «Dove sono le vostre mogli? - chiedeva Joyce quando andava, paese per paese, nelle sezioni dei partiti - Andate a casa e fate venire anche loro». Quel mondo Joyce lo descrive nei 'racconti' di questo libro. 'Racconti' nei quali di fantasia c'è forse soltanto qualche trama, qualche elemento della narrazione: ma dove è puro reportage - se così si può dire - quanto riguarda la condizione dei paesi, la miseria diffusa, le malattie inestirpabili, la lotta per il pane, la durezza dell'esistenza, la difficoltà di ribellarsi agli abusi dei padroni e dei potenti." (dalla prefazione di Manlio Brigaglia)