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Il volume ripercorre la vicenda di Andrea Lippi, artista pistoiese prematuramente scomparso nel 1916 e ne propone una visione a tutto campo inserendolo nel tessuto di relazioni artistiche e culturali di ampio raggio, intessute ben oltre i confini del territorio cittadino e lo pone nel contesto del simbolismo e della cultura contemporanea in Italia e in Europa. Andrea Lippi (Pistoia 1888-1916) nato all'arte negli ambienti della fonderia di famiglia, importante realtà nazionale e internazionale per la fusione artistica in bronzo tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, ebbe una breve avventura artistica, segnata da isolate ma importanti presenze espositive: alla Biennale veneziana nel 1912 e nel 1914, alla mostra della Secessione romana, nello stesso anno. Tra i riconoscimenti più prestigiosi una borsa di studio per Pensionato artistico romano; i premi del concorso per le celebrazioni della caduta e riedificazione del Campanile di San Marco a Venezia (1910) e del Concorso curlandese di Bologna (1915); l'acquisizione di sue opere da parte del celebre collezionista romano Angelo Signorelli e del re Vittorio Emanuele III.