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Il volume propone una serie di fotografie di Carlo Vigni scattate in India; nell'autopresentazione Vigni dice che "oltre la pigrizia, naturalmente, il perimetro delle mie riflessioni è costretto fra la consapevolezza di poter contare molto poco sulla mia memoria e quella per cui far fotografie, che è un modo per attestare un'esperienza, è anche un modo per rifiutarla, riducendola a una ricerca del fotogenico, trasformandola in un'immagine, in un souvenir. Viaggiare diventa così una strategia per accumulare fotografie (Marc Augé, Disneyland e altri non luoghi, Torino 1999). Su questo sentiero mi sono sempre mosso secondo un'idea che potrei definire di diario di viaggio, più o meno sintetico e più o meno appassionato. Seguendo questo principio ho scattato le fotografie di questo libro durante un breve viaggio fra Delhi e Varanasi a cavallo fra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, con una piccola camera digitale, che compensa una buona resa con un certo ritardo fra la pressione del pulsante di scatto e l'apertura dell'otturatore (con buona pace dell'istante decisivo). Ho compiuto questo tragitto insieme con un gruppo di persone che ogni tanto vedevo spuntare nel mirino e in qualche caso gentilmente ho dovuto pregare di uscire dal campo dell'inquadratura".