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Uno scrittore famoso, una bella agente letteraria, un commissario, un ex compagno di scuola trovato morto durante una festa nella villa di un grande editore. Sarebbero gli ingredienti giusti per un giallo tradizionale, ma il libro inizia e finisce con una confessione, quella dello scrittore Sandro Valeri che in un lungo monologo espone, più a se stesso che al commissario, le proprie idiosincrasie, debolezze e il profondo senso di inadeguatezza che ha sempre contraddistinto la sua vita. "Il mantello di Spinoza" è il titolo di un saggio che sta scrivendo e che non terminerà mai, ma anche quella protezione dalla realtà e da se stesso che Valeri non è in grado di indossare.