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Nella ricorrenza del centenario della nascita del PCI si presenta ora l'opportunità di valorizzare l'opera culturale e politica di una donna, una maestra, che nei primi anni venti del secolo scorso ha svolto un ruolo dirigente nei partiti proletari e ha lasciato diversi articoli qui riprodotti. Su alcuni periodici marchigiani si possono leggere i suoi appassionati articoli che sostenevano la necessità di emancipazione per migliorare la condizione femminile, ponendo l'accento sull'importanza dell'educazione quale strumento di formazione della gioventù, ma anche di superamento delle differenze di classe. Questi temi diventano ancor più avvincenti allorché ci si immerge in una scrittura di solida educazione letteraria di stampo classico, una prosa ricca e ricercata dalla quale si ottiene un quadro dei tempi e della condizione, quella di insegnante, di dirigente sindacale e politica, nonché del proletariato marchigiano di un secolo fa.