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Dopo cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, ancora emergono documenti inediti che ci accompagnano in luoghi in parte dimenticati. Milioni i morti provocati dalle nuove armi: mitragliatrici innaffiatrici della morte, granate contenenti gas letali, aerei da bombardamento, i primi tank che irrompono nei campi di battaglia. In molti di quei luoghi infernali, il tempo continua a scorrere avvolgendo i soldati deceduti in una sottile nebbia che scrosta lapidi, cimiteri, monumenti. A un secolo di distanza, però, compaiono le testimonianze di un ufficiale di prima nomina nelle battaglie dell'Isonzo, Franco Gasparri, il quale, malgrado la sua vicenda personale, riesce a farci partecipi dei drammi quotidiani, a riflettere sulle tante giovani vite spezzate, spalancandoci la sua porta nell'inferno della sua Grande Guerra.