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Nel testo corale, che si avvale di numerosi contributi e riflessioni, le diverse strutture narrative configurano un orizzonte ampio e articolato. Si delinea un nuovo modo per in-tessere alla cronologia degli eventi, o meglio alla storia nel suo divenire, l'inedita dimensione letteraria, immaginifica e surreale, ai ritratti singoli dei volti dei protagonisti, alle immagini collettive delle molteplici situazioni, ai vissuti e alle esperienze condivise nella Scuola dell'infanzia Bay e nell'istituto Comprensivo Manzoni del quartiere San Salvario di Torino. Non si tratta di una cronistoria, ma di un tessuto (textum: testo narrativo) ottenuto dall'intreccio tra la dimensione educativa e l'esperienza creativa, la realtà e l'immaginazione, a partire dalla scelta del titolo del progetto e del percorso del Tappeto Volante. Un termine allusivo e allo stesso tempo concreto, una nuova visione per riconsiderare l'oggetto, che nell'uso quotidiano è steso per terra, mentre nella fiaba rimanda a un dispositivo leggero, volatile, capace di librarsi nell'aria per contenere desideri e sogni, configurando un inedito punto di vista, una nuova prospettiva: la metafora indispensabile per trasformare i limiti in possibilità, i punti deboli in elementi di forza. Nel "Tappeto Volante" l'esperienza dell'arte contemporanea è stata, ed è, proposta come fattore dinamico di trasformazione sociale per affrontare, in modo creativo, la complessità e le criticità vissute dagli abitanti del quartiere.