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La scuola italiana, dopo decenni in cui, specie alle elementari, aveva primeggiato nel mondo, è in declino. L'apprendimento da istruzione e nell'aula può essere integrato da altre forme come la scuola all'aperto con una didattica da sperimentazione che ne innalzi la qualità. La stessa «comunità educante» che vive attorno alle scuole è una fonte di apprendimento. Per gli studenti degli ultimi anni delle superiori si potrebbe avviare una «terza didattica» (insieme all'aula e all'online) con stage nei luoghi di lavoro, superando i limiti dell'alternanza scuola-lavoro fatta in passato. Per questo serve il «docente di accompagnamento» che, dialogando e rispondendo al docente di classe (titolare del risultato formativo), svolge il complesso lavoro di accompagnamento in azienda. Il Covid-19 è un'opportunità per innovare e attingere dalle «altre pedagogie» (Montessori, Steiner, Scuole all'aperto...) che hanno avuto successo in moltissimi paesi e da chi (Goethe, Novalis, Vygotskij, cognitivisti di Palo Alto) ha individuato nuove vie virtuose oltre l'aula. L'infanzia oggi è minacciata da una scuola troppo astratta e online, che indebolisce la relazione, che non è qualcosa che si aggiunge alla didattica come una sua appendice esterna, ma è la condizione di ogni didattica.