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Scritti durante un lungo soggiorno a Hong Kong, alla vigilia e subito dopo la morte di Mao, questi testi fanno da corollario a "Les habits neufs du Président Mao" e a "Ombres chinoises", due pamphlet dissacratori firmati con lo pseudonimo Simon Leys dal sinologo belga Pierre Rickmans. Simon Leys, per la sua solitaria franchezza in quegli anni di oscurantismo ideologico fu il punto di autocoscienza più terso della sinologia occidentale. E per questo ostracizzato. Nemo profeta in patria. "Immagini infrante" sono gli idola venuti meno dopo la sbornia maoista, ma sono anche le vestigia sfigurate della cultura cinese, le statue di Buddha decapitate dai vandali durante la rivoluzione culturale e sono infine quel volto nascosto, irriconoscibile, che il connaisseur ha il compito di evocare, ricomporre.