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Se lo studio dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario rappresentano per chi scrive, da due decenni, una passione vivace e mai interrotta, sul ruolo di Ferdinando Palasciano nello sviluppo storico della Croce Rossa Internazionale, segnato da una figura straordinaria ma assai trascurata nel panorama bibliografico italiano, è stata la scoperta felice di alcuni documenti, favorita da sforzi archivistici condotti soprattutto in Campania, ad indurmi a redigere questo modesto lavoro editoriale. Che è sintetico nella stesura, ma che vuole soprattutto innescare curiosità e sviluppare nuovi filoni di ricerca, sia tra i nostri studenti che per tutti coloro che amano la storia nazionale. Inevitabile era però, anche per esigenze didattiche legate a percorsi monografici e ai nostri corsi di insegnamento di diritto pubblico e di diritto sanitario, inscrivere la vicenda di Palasciano in un percorso generale sul diritto umanitario, descrivendo la storia del soccorso bellico nell'ordinamento giuridico internazionale e la vicenda storica gloriosa della Croce Rossa Italiana. Tornando a Ferdinando Palasciano, non è raro incontrare, nella saggistica e nella ricerca storiografica sul XIX secolo, figure la cui importanza e la cui genialità creativa sono inversamente proporzionali alla loro considerazione ed alla loro presenza nei libri, nelle tesi di laurea, nelle analisi di fonti e documenti. Ciò vale, per Palasciano, in modo peculiare. Ad eccezione di un coraggioso drappello di personalità culturali ed associazioni legate alla sua natìa Capua, e a pochissimi docenti universitari, ho notato da subito una circostanza singolarissima, che ha sortito l'effetto della tradizionale molla scatenante e che ha portato poi - grazie all'incoraggiamento dell'editore Arturo Bascetta, valoroso interprete della valorizzazione costante delle figure storiche e culturali campane, note e meno note - a realizzare questo umile ed iniziale percorso di ricerca. Mentre esistono, in tutto il mondo, migliaia di libri, ricerche e pubblicazioni su Henry Dunant, emerso nella narrazione ginevrina, sin dai primi anni dopo la Convenzione del 1864, come il padre, unico ed esclusivo, della Croce Rossa, su Ferdinando Palasciano, che del programma originario di Ginevra fu ispiratore ideale ingenerosamente trascurato ed autentico precursore, riuscii a reperire, in mesi e mesi di ricerca, non più di una decina di scritti, quasi tutti rivolti ad una platea di specialisti, o a ricerche accademiche, mediche ed ortopediche, o di igiene pubblica, ma non certo di accessibilità al grande pubblico. Spero, con questo modesto volumetto, di favorire e stimolare l'interesse dei lettori e degli studenti, suggerire curiosità ed introdurre con le pagine dedicate al medico campano nuovi approfondimenti, studi ulteriori e percorsi di ricerca sulla vita e le idee innovative di un personaggio la cui vita romanzesca, dalla condanna a morte evitata miracolosamente, all'amicizia con Garibaldi, all'attività politica nel Senato del Regno d'Italia, rappresenta un fulgido esempio di intellettuale colto e raffinato, di medico impegnato sul piano civile e politico, di ardente ed orgoglioso sostenitore di valori scientifici ed umanitari universali il cui immutato rilievo merita, con ogni sforzo, di rappresentare un costante e rispettoso gioiello di memoria e di analisi storica, di studio rigoroso e di continua, viva ed incessante valorizzazione.