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Una serie di comitati militari capuani e caetani, organizzati dai normanni di Neapolis Gaeta, cioè i dell'Aquila di patria siracusana, dopo aver detronizzato Capua, vicecapitale del Regno di Roma e fondato Ad Novas a Casertavecchia, si avviarono così in Puglia per togliere i territori agli eredi del Guiscardo. Ebbero l'obiettivo di annientare Borsa, sedendo lo Zio Ruggiero I a Bari, come antiduca di Puglia, benché fosse difeso e spalleggiato da Salernitani e greci. Li guidava il Gran Duca Ruggiero Loritello dei dell'Aquila di Gaeta, di antica stirpe dei Blosseville della Normandia. Occorreva fondare chiese di rito latino nel territorio dei greci e assorbirne le rendite per neutralizzare i nemici comuni. Il Comitato casertano dei militari tricaricensi partì dalla Cittadella dove si insediatono a loro volta i dell'Aquila di Ruggiero I di Gaeta, che fu Loritello, per occupare le Terre di San Giovanni Rotondo, cioè subito a Borsa la terremotata Benevento, lasciandolo senza Urbe antica delle Terre Beneventane, e sottrarle al Ducato Apulia del figlio Guiscardo, per annetterle al nuovo Ducato di Bari guidato dallo Zio Ruggiero I, a sua volta fratello del fu Re di Rama. I Lorotelli normanni di Gaeta, intanto, crearono da zero la cittadella capofila della nuova regione pugliese, la nuova città del Capo rispetto alla Napolis di provenienza, che avrebbe sottomesso la distrutta Equa-Eca-Troia del Golfo della Magna Grecia dove si trovavano.