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Negli ultimi anni si è molto parlato di "paesaggi abbandonati" nel solco di un'attenzione alle aree dismesse in ambito prima urbano e poi territoriale che si è sviluppata in Europa a partire dagli anni Ottanta. I saggi che compongono il volume riflettono attorno a un concetto che è solo apparentemente analogo: lo "scarto" che, essendo il prodotto di risulta anche di un processo di urbanizzazione o, più in generale, di territorializzazione, non è abbandonato, ma messo da parte e può diventare risorsa se un altro processo lo riconosce come tale. Un po' come avviene con i trucioli di legno, scarto di lavorazione con il quale si producono pannelli isolanti, truciolato e altri materiali importanti. Più precisamente il volume riflette sui territori delle aree interne, ma anche sulle città o le parti di città in difficoltà o in affanno, a partire da un punto di vista paesaggistico, per comprendere come da un territorio "scartato" si possa ripartire per proporre modelli di sviluppo alternativi a quelli metropolitani.