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La strage degli arabi nell'oasi di Tripoli, dopo la battaglia di Sciara Sciqt, e la deportazione di migliaia di civili libici nei campi di concentramento dell'Italia meridionale, sono rimaste per decenni un segreto di Stato sepolto negli archivi e nell'omertà. Su questo silenzio nasce la favola di un colonialismo italiano molto diverso dall'imperialismo crudele degli inglesi e dei francesi. Sciara Sciat è il biglietto da visita che il "buon colonialismo italiano" presenta al continente africano all'inizio del secolo scorso. Alla luce di documenti in gran parte inediti, rintracciati negli archivi civili e militari, l'oscurità che avvolgeva la vicenda di Sciara Sciat è oggi finalmente diradata. La verità dei fatti emerge nitida da rapporti riservati, carteggi segreti, appunti autografi del Capo di Stato maggiore dell'esercito e telegrammi inviati da Giovanni Giolitti, allora Presidente del consiglio. E resta ancora, a cento anni esatti dalla guerra di Libia, una verità sconvolgente.