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Contiene: Il tredicesimo albero, scherzo in un atto; Le segrete del Vaticano, farsa in tre atti; Roberto, o Il bene comune, dramma in cinque atti. I tre testi teatrali, qui proposti per la prima volta al pubblico italiano, rappresentano un lato meno noto della produzione drammaturgica di Gide, confinata per lo più ai dialoghi filosofici o alle riscritture di miti classici o biblici. "Il tredicesimo albero", scritto nel 1935 su richiesta di Georges Pitoëff, è un breve e sarcastico scherzo in un atto. L'indagine sul presunto autore di un graffito osceno ai danni di una nobile famiglia si trasforma nell'occasione, tra provocazioni psicanalitiche e remore religiose, per mettere alla berlina il rigore morale borghese. Farsa in tre atti scritta e rappresentata per la prima volta nel 1933, "Le segrete del Vaticano" è l'adattamento teatrale dell'omonimo romanzo del 1914. Fedele al testo originale, è un esempio della passione di Gide per la pratica teatrale, che lo porterà ad adattare Il processo di Kafka e a tradurre drammi come Amleto e Antonio e Cleopatra. "Robert, o Il Bene comune", pubblicato in volume solo nel 1949, porta in scena un duplice dramma: da un lato la lotta tra operai e industriali, dall'altro lo scontro tra padri e figli. I suoi cinque atti, a lungo rielaborati dall'autore, sono uno dei più articolati contributi di Gide alla riflessione sul comunismo.