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Il romanzo racconta la vita di un attore, Aldo Bianchi, nato a metà del secolo scorso in un quartiere periferico di Genova. La sua storia viene narrata a tappe di dieci anni e, attraverso i ricordi, viene ricostruita la sua vita quasi per intero. Amori, successi, delusioni in cui si riverberano le varie situazioni sociali della seconda metà del '900, sia nel campo dello spettacolo, sia nel campo politico, sia in quello che riguarda più da vicino l'evolversi dei costumi sessuali e dei rapporti tra le persone. Ne viene fuori un affresco molto vivace che spazia dall'Italia, agli Stati Uniti, passando anche per la Gran Bretagna, dove il protagonista vive per qualche tempo, e non sono meno importanti le figure umane che lo circondano e che interagiscono con lui: a volte solo di passaggio, altre volte personaggi che hanno un peso determinante sullo svolgersi dei fatti. Il racconto inizia sotto forma di una canzonetta a volte spensierata, a volte drammatica, per passare poi a punti di vista differenti con la narrazione in prima persona non solo del protagonista, Aldo, ma anche di altri personaggi, per trasformarsi in una narrazione più classica, segno di una maturità ormai acquisita e vissuta con consapevolezza. Da tutta la storia emerge il ritratto di un uomo dalle molte sfaccettature, una sorta di Peter Pan che, nonostante tutto, con il procedere degli anni, non perde la fiducia e l'amore per la vita.