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"Riflessi di fiume" è un'opera poetica incentrata sull'indagine dell'interiorità umana, sulla consapevolezza della sua complessità e sul suo legame con la natura, la cui qualità consiste nell'approfondimento di numerose tematiche esistenziali. Nella prima parte sono fondamentali il desiderio dell'uomo di dissolversi nella natura, luogo di pace e bellezza. L'inquietudine deriva dall'incomprensione della sua profondità e dalla sua incapacità di capire il senso dell'essere, della vita, dei sentimenti, della sofferenza, generata dal ricordo e dal rimpianto. A lui, consapevole della propria fragilità, deluso dai suoi simili e da se stesso, si presenta un'inattesa meraviglia davanti all'esperienza dell'essere e della vita, da cui cerca la forza per reagire, indagando dietro alla forma quel vero che a ogni tentativo di assorbimento intellettuale e morale si sfuma ed allontana sempre più, senso fondamentale e indefinibile del suo esistere. Nella seconda parte l'uomo disilluso incontra nella semplicità la gioia, sorta dal dolore, dalla speranza di superarlo, dalla consapevolezza della possibile rinascita e dalla convinzione che essa è fondamento della stessa natura umana. Ammutolito, vi cerca un risanamento che non si realizza mai appieno, ma che indica come metodo per un'indagine più consapevole dell'essere il dovere improcrastinabile di viverlo criticamente. Espressione della sostanza di un attimo d'essere umano, questa raccolta sorge dal lungo tempo della crescita interiore, che produce un'assimilazione unica delle esperienze, sedimentandole nella coscienza, attendendo lo sviluppo opportuno della maturità capace di interpretarle e assorbirle, anche grazie all'osmosi formale, contenutistica e tematica tra la poesia che si sta creando e i suoi modelli, da cui deriva il nutrimento dell'intelletto e dell'anima, al fine di indagare uno spazio non più reale dell'esistente, ma uno simbolico dell'esistito, reinterpretato e interiorizzato nel flusso dell'esistere.