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Gioacchino da Fiore, abate, nacque nel 1130 ca. a Celico, paese della Calabria. Egli ebbe una profonda fede nell'imminente Regno di Dio: una terza età del genere umano l'età dello Spirito dopo l'età del Padre e del Figlio. Lo Spirito Santo è portatore del progresso; tutti i popoli della terra ne sono partecipi. Nato per essere guida di altri uomini, credeva fermamente che il monaco doveva essere "sentinella di Dio". Nel "Liber Concordiae" infatti così scriveva: "È nostro dovere salire sull'osservatorio della montagna e, non appena avvistati i nemici, dare l'allarme? Voi da degni soldati di Cristo, quali siete, mettete da parte le opere delle tenebre e indossate le armi della luce.Noi, se non diamo fiato alla tromba siamo responsabili del vostro sangue; voi, se trascurate di indossare le armi della luce, perirete per colpa vostra". Conoscere Gioacchino è significativo in un tempo come il nostro, in cui si avverte l'esigenza di riconquistare e difendere quella che l'abate chiama il più insigne dono dello Spirito: "la pace spirituale del mondo".