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I fatti, i luoghi, le date, le situazioni, le decisioni, le ragioni possono essere raccontati, forse interpretati, ma mai si riuscirà in realtà a comprendere l'orrore di quanto accadde. Le leggi razziali del 1938 sembrano essere solo un grigio capitolo, forse il più triste e uno dei più controversi della politica fascista, ma indubbiamente contribuirono alla catastrofe, al disastro, alla distruzione che sono la traduzione italiana di quella parola che è parte del vocabolario ebraico: Shoah. La storia, alle volte, e soprattutto in questo caso, è riportata dalle pubblicazioni istituzionali in modo eccessivamente asettico, come se si tentasse di celare l'orrore che si nasconde dietro alcune scelte politiche. La storia ufficiale, con la "S" maiuscola, dovrebbe lasciare il posto a una storia diversa, fatta di persone che, con provvedimenti legislativi e burocratici, sono state private della libertà, fino all'annientamento morale e poi fisico della loro individualità.