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Quello che i nuovi scrittori (e anche i vecchi) devono sapere sugli autori, sugli editori e sui librai, sugli intermediari, sui contratti di edizione, sui diritti d'autore e su altri misteri del mondo del libro. Che paese è questo (chiede Giorgio Maremmi) dove sono più le persone che scrivono di quelle che leggono? Che paese è questo dove sono più gli "scrittori" che si lagnano di quelli che leggono? Com'è possibile pubblicare libri, e sperare, in un paese dove gli "scrittori" non leggono? Come potete illudervi, scrittori, di cambiare qualcosa, in un paese dove la gente non legge, dove per primi gli scrittori non comprano libri? E infine: ci sarà personaggio più patetico e ridicolo di un uomo (o donna) che scrive e pubblica libri ma i libri non li legge e non li compra e poi va in giro a piagnucolare perché l'asfittico pubblico di lettori italiani non compra il suo libro? Purtroppo (dice ancora l'autore) la maggior parte delle volte il successo non è dovuto tanto alla validità di uno scrittore e all'impegno del suo editore, quanto alla quota di imponderabile che condiziona, più di ogni altro, il mondo dell'editoria. E, soprattutto, alla capacità dello scrittore di fiutare il vento, alla sua forza di autovalorizzazione, alla sua destrezza di navigatore nel mondo delle pubbliche relazioni e delle "amicizie", e magari delle confraternite politiche e ideologiche.