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Tradurre poesia: una realtà fondamentale soprattutto nel panorama del '900, un secolo più che mai segnato da uno stretto confronto-scontro tra le diverse letterature europee. Ecco che, nel documentato saggio di Maria Antonietta Sirte, il lavoro di traduzione da parte del "nostro" Ungaretti dello spagnolo Góngora, poeta del "moderno barocco", riveste un valore storico, ricrea un interessante universo tecnico-linguistico, culturale ed umano, offre strumenti per una più profonda comprensione degli scritti dello stesso poeta italiano. E, allo stesso tempo, si propone come paradigma interpretativo per altri studi su un mestiere, o meglio, un fenomeno sempre così praticato, eppure sempre così complesso, come quello del "saper tradurre".