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Alessandro, succeduto a Filippo II nel 336 a.C., si trovò a soli vent'anni a capo di un potente e multiforme regno: da qui l'appellativo di Magno, di "veramente Grande". Il giovane re dimostrò eccezionali capacità strategiche: domò le ribellioni greche, partì alla conquista dell'Asia, amò, si ubriacò, rispettò e stimolò i suoi valenti soldati, divenendo per le sue memorabili imprese famoso nei secoli a venire. Ma Alberto Porro si avvicina volutamente al mitico condottiero e conquistatore con taglio interpretativo inedito, privilegiando la ricostruzione psicologica del personaggio. Si delinea così il ritratto di un uomo dagli aspetti contraddittori e ambivalenti, più vittima di se stesso che vincitore del mondo.