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«C'è una vita addirittura, un quarantennio, tra la prima apparizione e l'attuale riapprodo alla poesia da parte di Daniele Benvenuto, tra "I fragili equilibri" del 1980, segnati da un accompagnamento critico quanto mai complice e fraterno di Roberto Sanesi e i maturi "Chiari d'aria" di oggi, 2021, tanto da poter parlare di un nuovo esordio dopo una sorta di lunga riemersione dall'oscuramento della Parola. (...) Benvenuto sembra ricominciare a "parlar-poesia" dal punto stesso dove era rimasto, ossia da un "vuoto" da interrogare dinanzi a una "porta", dinanzi alla cui esistenza e consistenza l'io dubitosamente già allora si soffermava per prendere qui coscienza, in "Chiari d'aria", del carattere di ogni visione reale o fittizio che sia.» (dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)