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Dopo "E-marginati" (2017), opera densa e riflessiva, potente e delicata, Anna Maria Guidi porge all'ascolto dei suoi lettori un lavoro poetico che, nella sicura originalità della sua scrittura, conferma il tratto del "dolore" come misura estrema dell'uomo, come domanda evangelica di Cristo al padre (Eli, Eli, ...). Un libro da leggere intero, con le figure fra il vero e l'irreale, e Dio che c'è e non c'è, ma a cui si affida la mano come a un Padre per essere condotti in un mondo sconosciuto. Con una nota di Franco Manescalchi