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Un protagonista (o un colpevole) c'è sempre. Anche qui, non diversamente da ogni altra cosa o situazione dell'essere e della vita. Come in ogni epos, collettivo o individuale che sia, cosi anche in questo nuovo libro Gilberto Isella pone, in ideale continuità con il precedente "Corridoio polare", 2006, all'insegna di una "numinosa lenta dispersione" di "segni", "voci", "balbettii", "stridori", "pixel", tracce e resti significanti insomma di qualcosa da inseguire e decifrare, in un anelito inesausto di ricomposizione, di un qualcosa che è trascorso e al tempo stesso preannuncia e prefigura ma ancora non è, "derive" di un essere che ambisce di incarnarsi continuamente in nuovi segni e sogni. Il protagonista qui è Saturno, o ciò che simbolicamente personifica e significa; un mondo di sparizioni-apparizioni, un mondo di "dispersi", che anelano alla ricomposizione oltre il Disordine. Con una nota di Vincenzo Guarracino.