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A dispetto di giorni che trascorrono maldestri e assopiti, senza il conforto d'un segno o d'un tangibile "ritorno", al ritmo del tempo canonico dei calendari, e a dispetto di feroci inverni che possono - eccome! - agguantarci e avvolgerci in diafani e quanto mai insidiosi vuoti del cuore, la poesia di Nicoletta Fazio si divincola dalle ingombranti trappole delle cupe stagioni e dalle contratture dell'anima. E questa una raccolta di agnizioni, d'incontri reali o solo immaginati ma non per questo meno veri all'interno del discorso poetico; una raccolta dove s'accalcano i "Tu" in una compagine di nomi e vólti, consapevoli depositari di un tempo che è stato e che è possibile sia ancora nello spazio indefinibile di crepuscoli e di "intermittenze", o raccogliendo e decriptando tracce e codici di comunicazione inusuali ma al contempo intimi, familiari.