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Titolo ardito, dotto e pure semplice, per l'organica sequenza poematica che qui si presenta. Una hmrntire che sembra alludere alla filosofia analitica degli "atti linguistici" riscatta il proprio valore di sintesi creativa e si fa capace di dire raffinatamente la corporeità: dalla stanchezza morbida dell'adulto alle vive mozioni dell'infanzia fino allo stupore dei primordi. E questo l'"entusiasmo immorale?" Da ripensare acerbamente in tale prospettiva è la risalita di precise figure o figurazioni mitiche come luoghi del destino individuale, ovvero del corpo-paesaggio: il canto delle sirene "esploso" dall'inezia, il Getsemani attratto in meleto pseudo-edenico, il Cancro come costellazione anomala che allude alla sapienza di Sileno sono alcuni esempi di questa settima esperienza mito-poietica dell'autrice.