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"Disincanto" è l'esito di parole distillate nel tempo, di immagini dell'anima dove lo scarto tra il visibile e l'invisibile si disvela fra musica e colore, suono e brusio del pensiero. A un ventennio dai versi extra-ordinari di "Brusio", con questo nitido poemetto Lidia Grillini conferma la forma di una voce determinata e che scolpisce il linguaggio; un dialogo che si manifesta, come ha scritto Niva Lorenzini, in "una scansione controllata del verso che fa argine all'emozione e insieme la ispessisce".