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"Quando ci si interroga sul senso della vita, della propria vita, non è indifferente il punto da cui ci si pone. C'è chi sa già tutto e tutto vede disporsi, nella sua mente non meno che nella scrittura, come su un piano perfettamente levigato e orizzontale, da poter dominare con sguardo compiaciuto e onnipotente dall'alto di una postazione elevata e garantita dalla distanza; c'è chi invece ha bisogno di calare continuamente il proprio sguardo nel corpo pulsante del mondo, per metterne allo scoperto col bisturi o lo specillo delle parole, le parti più sensibili, le zone oscure dove la vita più duole o s'ammala. È a questa seconda specie che appartiene Natalia Veronesi Prada." (dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)