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"Leggo questa tua raccolta, in qualche modo, come se ascoltassi un quartetto di Beethoven e vi individuo con straordinaria coincidenza quattro tempi: Allegro ma non troppo ("Aeroliti"), Andante scherzoso ("Il partito preso del fumo"), Andante con moto ("Dittico"), e Presto ("Doppia pietà"). Vi domina una tensione orizzontale (scherzo... con moto... presto) che passa di tempo in tempo (anche storico, dal 1969 al 1999). Ma è la verticalità della memoria (in sé ritrovata come materia cosmologica oltre che biologica), che dà alla tua storia di poeta (e di uomo) il senso (in)sensato dell'unicum esemplare universale." (Gio Ferri)