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«Il risentimento è come bere del veleno e attendere che l'altra persona muoia» ha scritto Malachy McCourt. È uno stato emotivo che monta progressivamente, un malessere in cui si annidano dolore e rabbia, e che esplode infine in modo inatteso e spesso inconsapevole. Diventa un corto circuito mentale ed emozionale che ci impedisce di vivere fino in fondo il presente e si manifesta come l'avvertimento costante di un peso che non riusciamo a toglierci di dosso. Inquina il nostro sguardo, si insinua in parole, gesti e reazioni di ogni tipo, sia sul piano individuale sia a livello collettivo, fino a condizionare le relazioni sociali e il dibattito pubblico. Il risentimento è senza dubbio il tratto distintivo della nostra epoca. Cinque affermati scrittori italiani si misurano con questo sentimento chiave e i suoi meccanismi scatenanti, indagandone le pieghe nascoste e i riflessi più intimi. Cinque racconti che svelano dinamiche pervasive e percorsi interiori, e che offrono un punto di vista sul presente mediante quella preziosa sonda che è la letteratura.