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Un padre terminale e un figlio che lo visita ogni tanto con rabbia, alle loro spalle invisibile una badante, contesa tra i due ("Deposizione"). Una nuova Anna Frank in una Venezia in preda all'antisemitismo ("Casa con angolo Shoah"). Sono due tra gli otto miei nuovi copioni teatrali, appartenenti al terzo millennio, in parte inediti, e spesso trasformati dallo scrivente in atti performativi in giro per il mondo. Si distinguono in una serie dialogica, ovvero con due o più soggetti in contrasto comunicativo, e in un'altra caratterizzata da soliloqui. I primi ospitano creature inventate, coll'eccezione di "Giacobbe 2014" tolto alla Bibbia. I secondi monologanti, spesso portati a inglobare l'altro nel proprio delirio, appartengono alla biblioteca classica e moderna, tranne "La fidanzata di Don Milani". Drammaturgie che costituiscono adattamenti e rielaborazioni bizzarre e anacronistiche da figure letterarie o storiche dell'immaginazione passata, secondo procedimenti a me cari.