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I massacri degli armeni (1894-1896), detti hamidiani dal nome del Sultano Abdul Hamid II, originarono un'azione diplomatica ardua e difficile che coinvolse la Santa Sede a favore di una soluzione pacifica della questione armena. I luttuosi eventi vengono descritti sulla base di documenti diplomatici dell'Archivio Segreto Vaticano finora non ancora pubblicati. Queste fonti raccontano il fallimento della mediazione pontificia di Leone XIII (riforme nelle province armene). Le tergiversazioni del Sultano ostacolano ogni tipo di riforma. Segue una graduale passività ed inerzia della diplomazia europea, che vuole mantenere ad ogni costo l'integrità dell'Impero ottomano. Il risultato è la sfiducia reciproca fra le potenze europee alimentata dal gioco di interessi che prendono il sopravvento sul "concerto europeo". Questi elementi fanno sì che la questione armena, invece di trovare un esito pacifico, venga sospesa. Irrisolta, si riaccenderà tragicamente, come fuoco sotto le ceneri, alcuni anni dopo...