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"Un uomo di S. Andrea di Conza detta i propri ricordi di guerra e prigionia. Ne scaturisce un documento di vita, morte, violenza e degrado di straordinaria suggestione. La storia del "piccolo" soldato (che si svolge nella prima metà degli anni '40, all'inizio della seconda guerra mondiale) ci mostra individui che hanno ormai perduto l'identità di persona e vagano, pungolati senza pietà dai loro carnefici (di volta in volta: tedeschi, russi, alleati) per i campi di lavoro, vivendo esperienze allucinanti, da inferno sulla terra." (dalla prefazione di Giuseppe Gargani)