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Partenopeo in esilio, Pazzaglia dice che non mangia, non beve qualcosa che venga da Napoli, senza pensare, senza vedere e sentire facce e voci, odori, luce, musica di Napoli. Ma l'autore è anche narratore di Storia. E ogni tanto la Storia affiora, ma con discrezione, con qualche notizia, con qualche data che proprio gli scappa dalla penna. Ed è uno scrittore satirico, che vuol far sorridere evocando personaggi come la "cassiera chiamata Brigida" del caffé "americano". Qui veniamo a sapere come si legge o non si legge il futuro consultando i fondi di caffé. Non manca, infine, un giallo, che naturalmente si svolge in una "Torrefazione". Il tutto accompagnato dalle fotografie di Oreste Pipolo.