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Dal Nono secolo, come ce lo svela una grande grotta vicino Matera, al Novecento rivoluzionario dell'arte: questo l'ambito temporale e culturale necessario per ricostruire il percorso dell'arte lungo la carica inventiva ed evolutiva espressa da molti pittori e scultori e, in un secondo momento, anche da alcune pittrici e scultrici. Da una parte, la forza di una lunghissima tradizione che come un fiume ricco di acque ha fornito ai soli maschi innumerevoli possibilità di rispecchiamento come di innovazione; dall'altra, la lezione dell'originalità immessa più volte per mano femminile in un canone estetico così duttile da rendere vacui, perfino risibili, gli impedimenti finalizzati all'esclusione sistematica delle donne dall'esercizio della loro facoltà creativa e estetica. Perché l'arte è stata ab origine il luogo adiacente al sacro, addirittura intrinseco a esso nella sua rinascita dopo l'eclisse della pittura romana per quanto riguarda la storia a noi vicina: da allora ne è derivata un'investitura lanciata sull'uomo e da questo portato avanti ben oltre, con alterni valori, fino alle soglie dei nostri giorni. Mentre le artiste che emergono tra il Cinquecento e il Novecento - accanto alle molte altre con minore padronanza, tuttavia, delle esigenze dell'arte o nei confronti delle pressioni socioculturali - sono portatrici di espressioni e forme realmente diverse dell'essere, sentire e sperimentare, così come ciascuna delle quindici che costituiscono questo libro ha fatto della propria vita un tessuto di valori evolutivi del più grande interesse psicologico. Esplorare le loro opere allarga l'orizzonte umano mentre lo arricchisce di un piano estetico e creativo in più direzioni dove ci vengono incontro contrasti emozionanti, dissonanze stimolanti e, perfino, armonie sorprendenti grazie ad apporti genuinamente necessari a una cultura volta al futuro.