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"'Cricc ... cràcc ... cràcc ... ciàcc ... '. E la lingua del mondo. E non sarebbe nemmeno una lingua, ma il prodursi di un semplice fenomeno naturale: quando la temperatura scende l'acqua si ghiaccia, quando la temperatura si alza il ghiaccio si scioglie. Semplice. Ma è proprio dell'uomo parlare una lingua, è propria dell'uomo la necessità di comprendere. Così tutto ciò che viene colto dai nostri sensi diventa un segnale e tutti i segnali che hanno un andamento ritmico diventano una parvenza di lingua. Tutto ciò ci dice molto più di come funziona l'umano che non di come funziona il mondo. Ne viene tanta pietas per questo animale nudo, sferzato e anche accarezzato, nutrito e anche piagato dal mondo e spinto alia comprensione. Di questo sentire è permeata la raccolta di Danilo Bramati e ne danno conto ampiamente le poesie." (dalla postfazione di Annalisa MAnstretta)