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Mario Marcucci (1910-1992) fu pittore appartato anche se circondato dalla stima e dall'amicizia di poeti, scrittori, pittori: da Montale a Morandi, da Caproni e Sereni a Carrà, da Garboli a Tassi. Le opere scelte per questa piccola monografia sono capaci di attirare chi le guarda fuori della storia, in quel mondo intermedio, immaginale, che è il luogo al quale la pittura introduce. Oltre allo studio di Donfrancesco, uno scritto di Ruggero Savinio testimonia l'influenza di Marcucci sulla generazione che l'ha seguito.