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"Se chiudo gli occhi vedo talvolta un paesaggio oscuro con pietre, rocce e montagne sull'orlo dell'infinito. Nello sfondo, sulla sponda di un mare nero, riconosco me stesso, una figurina minuscola che pare disegnata col gesso. Questo è il mio posto d'avanguardia, sull'estremo limite del nulla: sull'orlo di quell'abisso combatto la mia battaglia". Questa immagine guida di Ernst Jünger è stata scelta in quanto descrive in modo pregnante il sentimento dei due autori: psichiatri e psicoterapeuti riconoscono la necessità di accettare lo scacco proveniente dal dolore del mondo unita alla consapevolezza che lo stare, l'affrontare l'infinito con la sua angoscia, è l'unica possibilità autentica.