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Su quella "strana bestia" della Lega Nord si sono misurati in tanti in questi tre decenni. Nessuno però ha affrontato direttamente la figura del suo leader, fondatore e padre-padrone. Quasi che si volesse sfuggire all'inquieta domanda pubblica: e cioè come un simile personaggio, liquidato spesso come un illusionista plebeo, sia riuscito, senza supporti esterni né economici né tanto meno mediatici, a condizionare nel bene e nel male il paesaggio politico del nostro Paese, influendo persino sul linguaggio e sul costume collettivo. Alla vigilia dei settant'anni di Bossi (e dei primi vent'anni della Lega Nord) prova a farlo in quest'opera chi, né complice né ostile, l'ha conosciuto da vicino per dovere professionale e per intellettuale curiosità fin dal lontano 1985. Ne esce un ritratto inedito, vivido e problematico, che ne ricostruisce la singolare parabola e l'originale carisma: dal legame con la terra e la famiglia, alla nascita e alla fortuna di un'idea, al consenso tra il popolo, ai rapporti con il Palazzo, la donna e il Cavaliere, al successo e al dolore. Prefazione di Giuseppe De Rita.